E' strano come nella vita basti un nulla per cambiare una direzione, per cancellare un'aspettativa.
Non ci morirò, ma solo quarantotto ore fa avevo due speranze, ero pronta a cullarle come un bambino, invece ora si sono volatilizzate. Neanche le avesse spazzate vie un soffio dispettoso.
Mi è venuta addosso la malinconia. Puntare sul cavallo sbagliato è una delle cose che mi fa soffrire di più in assoluto, anche se devo imparare a fregarmene e andare avanti a testa alta.
Mi è già successo prima della primavera: quando sentimento e professione tendono verso il basso insieme, è davvero difficile da gestire. Poi passa e torno in sella, ma lì per lì il senso di straniamento è soffocante e sento l'amaro in bocca senza sapere come cambiar sapore.
Già stasera fa meno male, se ci penso a mente fredda. Con l'aiuto di una corsa sotto la pioggia che mi ha fatto scaricare il peso sullo stomaco come sassolini, e di un video imbecille su youtube. Una era l'occasione lavorativa e logistica che mi sembrava da cogliere al volo, l'altra era un incontro casuale, approfondito per un mese, che mi faceva star bene nel presente e mi stuzzicava, ma da cui non mi aspettavo grandi cose.
Anche se mi aveva stupita e "rapita" per qualche giorno, e sento che avrebbe potuto essere la partenza per una nuova, particolare e stimolante amicizia. Mi aveva colpita in positivo, invece...
Risultato? Due prese per il culo, una certa, l'altra in forse, ma decisamente pendente verso il realizzarsi.
Bah. Peccato.
venerdì 24 settembre 2010
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