venerdì 4 luglio 2008

In pillole V



Continuano le iniziative degne di nota del governo Berlusconi. Su tutte, la magnifica idea del ministro dell'Interno Maroni, che vuol schedare tutti i rom presenti sul territorio italiano, rilevandone le impronte digitali, bambini compresi.

Inutile fare come gli struzzi, buttare la testa sotto la sabbia: il problema legato alle condizioni in cui parte dei nomadi tiene i loro figli purtroppo esiste. E' degli ultimi giorni la notizia di minori rom costretti con terribili minacce a derubare persone e abitazioni, pena ritorsioni, abusi fisici e sessuali; nella vita di tutti i giorni possiamo vedere bambini sporchi a elemosinare negli angoli delle strade, mandati soli a vendere i fiori nei locali fino alle prime ore del mattino.

Tutto questo deve essere contrastato, e con durezza. Ma non penso che prendere le impronte digitali ad un'unica etnia possa costituire una soluzione, anzi, sento pericolosi echi di politica razziale. I casi sono due: o si prendono estende il provvedimento ai criminali di TUTTE le origini, compresi coloro che delinquono sotto i 18 anni, per poter verificare se c'è la reiterazione del reato, ma predisponendo per questi ultimi strutture e percorsi per dar loro una concreta possibilità di uscire da questi tunnel (affido, rieducazione, assistenza sociale, inserimento nella scuola), oppure, tutto questo è soltanto l'ennesima operazione demagogica di un esecutivo che non sa dare risposte concrete ma solo fare uno stupido marketing razzista.


60 miliardi di euro, 4% del nostro PIL. Il turismo? L'edilizia? La moda? No, questa è una cifra choc: corrisponde all'ammontare del mercato della droga, completamente gestita dalle organizzazioni criminali. E', fra l'altro, un dato stimato per difetto, che ho appreso in questo pomeriggio di assoluto relax, guardando un interessante speciale del TG2 sull'incidenza degli stupefacenti nella vita dei giovani italiani. Io ho sempre preferito un bel "goto" di vino a una pasticca o una striscia, e fortunatamente, come la maggior parte dei miei amici, sono stata immune al fascino dello stupefacente, ma sentire di persone che a 20 anni entrano nelle comunità, o peggio muoiono per aver esagerato nelle dosi, giovani senza speranza negli occhi, che perdono ragione e sensi mi fa venir voglia di urlare.


Nel preserale di zapping, ottime note per le mie orecchie: non so di quale trasmissione si tratti, ma MTV mi ha fatto ascoltare il piano del 19enne Marco Guazzone, voce intensa e dita agili. Promette bene, spero di risentirlo.


E finiamo in allegria: in questi giorni ha festeggiato i 40 anni una persona molto speciale: Paolo Maldini, capitano fedele ad una sola maglia, che ha animato il calcio italiano e internazionale ai più alti livelli.
Io da sempre juventina, unica in una famiglia di milanisti, non ho mai potuto soffrire i rossoneri, ma il mitico numero 3 gliel'ho sempre invidiato. Quando ero piccola, lo confesso, mi compravo "Forza Milan" per ritagliarmi le sue foto - con enorme conflitto interiore! - e ho sempre immaginato il mio principe azzurro bello come lui.
Adesso, lo apprezzo di più come campione, ma penso sempre che sia uno dei più grandi calciatori che l'Italia abbia mai avuto. Tanti auguri Paolo, cin cin!





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