giovedì 15 maggio 2008

God bless UK

AAAh...che bello! Finalmente sono riuscita a passare una serata come si deve.
Dieci giorni di tristezza cosmica, che per tirarmi su ci sarebbe voluto"un ar-ga-no-a- mo-to-re!" come direbbe il nostro caro Daniele Silvestri, ieri sembravo una vecchia di fronte al muro del pianto, giù lacrime a non finire senza riuscire a fermarmi.

Poi ti scatta qualcosa nel cervello, e ogni tanto il caso ti dà una mano, a patto che tu la voglia cogliere.

Arrivo a casa per cena e mio fratello, che quando è in vena è uno show, comincia a farmi ridere...poi la mia cara pesciolina Paoletta, conosciuta per motivi di lavoro, e diventata amica, si è improvvisata psicoterapeuta telefonica...

E arriva il messaggio della mia compagna di università Marianna, diventata mamma per la seconda volta... benvenuto Riccardo :)
Dopo il piccolo Alessandro, un altro maschietto a riempirle la vita.
Sono lontani i tempi dei nostri beati té a Firenze, o delle discussioni su quale fosse meglio fra arte greca e arte contemporanea...però, ogni volta che la vedo, mi sembra di aver posato insieme la tazzina ancora calda soltanto un giorno prima.

E per concludere in bellezza, invece delle gioie della maternità, mi dedico all'arte della bevuta conviviale.

Degna di Nick Hornby e Tom Hodkinson. Alla Loggia incontriamo un gruppo di scozzesi arrivati in città per girare un documentario, capitanati dal regista torinese trapiantato in quel di Edimburgo.
Io e la Elsa siamo letteralmente catapultate in questo allegra succursale d'Oltremanica, a cui si è unito anche Steve, un ragazzo inglese troppo simpatico, che insegna qui in città.
Fra slang anglospezzini, traduzioni strampalate, birrette e black russian, è successo il miracolo...
Insomma, i dolori non si cancellano con un colpo di spugna, però ci sono tanti modi per rimettersi in sella.
Se poi sono divertenti e ti fanno entrare in un'atmosfera senza pensieri e gioiosa...why not?

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