A parte il nerd dannunziano, a cui - nonostante i momenti di semiodio, l'indifferenza crescente, i difetti che diventano giganti e un convinto pensiero che sia una persona incapace di provare affetto per gli altri - comunque voglio ancora bene, anche se 1/4 di quello di prima (non sono pazza, sono solo una donna in pieno ciclo mestruale), ogni giorno che passa capisco quanto sono rimasta sotto la morte di Ale.
Non sono più andata a trovarlo, mi sento cattiva, ma non riesco. Ogni scusa è buona per girare al largo dal cimitero l'ultima volta che sono stata da lui mi è sembrata un incubo, sono ancora traumatizzata.
Ci penso tutti i giorni, quando sto bene, quando sto male, quando mi diverto, quando sono triste, quando mi annoio.
Da quella tremenda mattina, è come se un filo di aria avvelenata continuasse ad entrarmi nei polmoni: potrei respirare l'ossigeno direttamente dalle Alpi, inalare a pieni polmoni tutto lo iodio del mar Ligure, che niente, non sarebbe pura, ma viziata in modo letale.
E' un attimo, e me lo immagino sotto terra, al freddo, anche se spero e prego di rincontrarlo, se mi autoconvinco di averlo qui vicino, a volte, poi ho paura che sia semplicemente finito, che la morte lo abbia cancellato, o peggio che sia da qualche parte a urlare di rabbia per tutto quello che gli è stato tolto.
E poi, più vado avanti, più ho rimpianto, perché vorrei ritrovare un giorno la felicità che abbiamo vissuto insieme e invece, so che sarà quasi impossibile.
Non ero più innamorata di Ale da anni, ma sapevo, e i fatti purtroppo me lo hanno dimostrato, che sarà peggio dell'impresa di Indiana Jones ritrovare una persona speciale come lui.
Non solo bellissima fuori, ma anche dentro. Generoso, allegro, gioviale, sapeva essere un appoggio, sapeva condividere.
Tutti gli uomini che ho avuto dopo, al suo confronto, sono mezze calzette.
Alcuni erano più appariscenti, altri più istruiti, altri ancora con mestieri più prestigiosi. Ma non ne valgono neanche la metà.
Mi dispiace per la Annalisa. La penso tanto, per certe cose sono l'unica persona al mondo che la può capire. Forse Ale mi ha fatto un ultimo regalo a spezzare la nostra storia, perché ora non so se reggerei, se fossi stata ancora al suo fianco.
Ma so che lei è forte e ce la farà, ne sono sicura.
domenica 11 aprile 2010
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