domenica 8 giugno 2008

Nove giorni di nuvole (senza Messico)




















Ultime ore prima di tornare al lavoro...meno nove, per la precisione.

Sono state senza ombra di dubbio le ferie più pallose di tutta la mia storia personale, imposte in un periodo sbagliato, condite da ettolitri di pioggia, qualche bicchierino di bianco e birra, e un gin tonic che mi ha dato alla testa.

1.250 ore di sonno arretrato recuperate (e questo è bene)

2 tentativi di prendere il sole finiti con la pioggia, di cui 1 direttamente con il temporale del secolo

1 solo pomeriggio al mare con un po' di sole

0 bagni

0 disco

1 lettore mp3 fico autoregalato

1 quintale di musica scaricata per l'occasione, dai Ramones a Snoop Dogg a Modugno

1 colloquio di lavoro fatto (se mi prendono offro la cena a tutti!!!)

800 insulti a berlusconi (praticamente ogni volta che appare in schermo)

1,55 € al litro il costo delirante della benzina

1/2 accenno di risveglio ormonale dopo mese di avvilimento amoroso, anche se ora devo ancora tirar fuori lo spirito seduttore

50 Euro spesi dal negozio dei cinesi, che mi hanno fruttato 5 magliette e una camicia troppo carine, più una casacca per mia mamma

3 amiche lontane sentite dopo tanto tempo

1 paio di sandali comprati

0 vestiti della Custo, nonostante la liquidazione totale del negozio

1 Europeo cominciato (ma io aspetto le olimpiadi!)

1 Addio al nubilato quasi finito di organizzare

2 le persone rimaste in casa (con l'aggiunta del Pollo) dopo che i maschi di casa sono partiti per le rispettive crociere

5 pensieri omicidi rivolti ai vicini che fanno un casino mostruoso

1 recita della bimba Franci

1 film visto al cinema

1 the caldo bevuto di pomeriggio (a giugno!!!)

1 dubbio amletico sul colore dei capelli

1 carta d'identità nuova

0 lavaggi della macchina, che ormai viene l'asl e me la sequestra per carenza d'igiene...

150 fragole consumate nelle forme più disparate

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Adesso sono in fase di costruzione, mi sento pronta a fare il grande salto. Non so come e quando, ma di sicuro ho messo insieme la voglia di addomesticare il destino.

A meno di un miracolo clamoroso, la mia intenzione di lasciare Spezia, questo posto così vuoto di occasioni e prospettive, si fa sempre più intensa e forte.

Più di metà dei miei coetanei ha varcato la soglia della provincia, ci sarà un perché.

E non è solo una questione lavorativa, ma un modo di essere. Di pensare, e diventare propositivi. Sono i muri di gomma che ti fanno venir voglia di fare la valigia. E non è una fuga, ma solo voglia di valorizzarsi, di trovare la propria America, che magari potrà anche essere a soli 100 km di distanza, ma mi aiuterà a lasciarmi alle spalle questa mentalità da perdenti che odio.

Vedremo, non so cosa riuscirò a fare, ma almeno ci proverò, questo è certo. E se queste ferie sono state tutto sommato assai poco movimentate, sono servite a ricaricare le pile e a mettere bene a fuoco tante consapevolezze e aspirazioni.

I'M READY!

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