Sabato sera e non sentirlo. Ieri immersa nella folla davanti alla Loggia de' Banchi, come al solito saluto almeno 50 persone, visi belli, brutti, inespressivi, occhi vivaci, sorrisi, rossetti, gel, bicchiere di birra, allegria.
Ciao come stai, come sei bella. Tutti mi vedono bellissima, boh. In effetti la sono, appena mi abbronzo un po' splendo, l'estate mi rende radiosa. Ma niente di più odioso di essere percepita al tuo meglio quando dentro ti senti addosso una coltre. Alla fine ero insofferente, anche se avere vicino i miei amici cari mi ha fatta star bene.
Ho cenato al Bellavista, un ristorante che è un'esperienza: ogni pietanza ha la sua storia, il suo perché, e la sua originalità te la raccontano, assieme alla sua nascita. Così nel piatto non ti arriva una massa di cibo da consumare con più o meno gusto, ma una creazione pensata e provata da qualcuno per te, e cambia totalmente la percezione di ciò che metti sotto i denti, aggiungendo poesia.
In questi giorni mi sto dando alla mangiata, ma chi se ne frega, sono dimagrita anche troppo, un chiletto in più non mi farà certo male.
Stasera sono dentro l'amarezza, avrei dovuto essere assieme a Daniele...c'eravamo programmati il week end insieme, avrei dovuto portarlo nelle mie zone, fargli vedere la bellezza delle nostre scogliere, invece ero a prendere un aperitivo in un posto meraviglioso, a picco sul mare di Riomaggiore, con le mie due D, accoppiata (in amicizia) stupenda di gay che adoro dal profondo.
Un pochino passa. Poi, mi stanno aiutando a diffondere il mio Cv in modo capillare. Chissà, magari funziona.
sabato 10 maggio 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento